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Sanzioni di USA e Regno Unito contro l’Iran e i suoi droni

Nel mirino di Washington sono finiti il “programma di droni, l’industria siderurgica e i produttori di automobili” - Anche il G7 e l’UE si accodano

  • 18 aprile, 16:17
  • 18 aprile, 21:35
Il programma militare iraniano nel mirino delle sanzioni.JPG

La costruzione di droni iraniani nel mirino delle sanzioni

  • Reuters
Di: AFP/RSI Info

Anche il Regno Unito ha dato la propria adesione al pacchetto di sanzioni contro l’Iran annunciato giovedì dagli Stati Uniti. Nel mirino di Washington sono finiti “il programma di droni, l’industria siderurgica e i produttori di automobili”. La misura è stata presa dopo l’attacco dello scorso fine settimana contro Israele, ha dichiarato il Dipartimento del Tesoro statunitense.

Le sanzioni di Washington colpiscono “16 individui e due entità che consentono la produzione di droni iraniani”, compresi i droni Shahed che “sono stati utilizzati il 13 aprile”, ha puntualizzato il Tesoro. Le sanzioni di Londra riguardano “diverse organizzazioni militari iraniane, individui ed entità coinvolte nell’industria iraniana dei droni e dei missili balistici”.

Da parte sua, il presidente Joe Biden ha affermato che gli Stati Uniti continueranno a chiedere “conto” all’Iran con nuove sanzioni contro la Repubblica islamica, come ritorsione per l’attacco senza precedenti a Israele. Il comunicato presidenziale, riporta che le sanzioni sono state concepite per “limitare i programmi militari destabilizzanti dell’Iran”.

Sponda dal G7 e dall’UE

Al contempo è emerso che anche il G7 ha offerto la sua sponda a Washington, perché un’intesa politica su questo dossier verrà messa nero su bianco nel comunicato finale del vertice dei ministri degli Esteri che si è aperto oggi a Capri, sotto la presidenza italiana.

Su nuove sanzioni legate alle armi di Teheran converge anche l’UE, come è emerso dal Consiglio dei leader riuniti a Bruxelles. Tutti segnali di compattezza del blocco occidentale nel sostegno allo Stato ebraico, che vuole essere allo stesso tempo un incentivo all’alleato perché eviti una contro-rappresaglia massiccia nei confronti del regime degli ayatollah. L’impegno comune, ha sintetizzato il vicepremier italiano Antonio Tajani da Capri, è fare di tutto per evitare un’ulteriore escalation in Medio Oriente.

L’UE, allo stesso modo, si è detta “pronta ad adottare ulteriori misure restrittive nei confronti dell’Iran, in particolare in relazione ai veicoli aerei senza pilota e ai missili”. L’indicazione è comparsa nella bozza del comunicato del vertice del 27 che si è riunito per affrontare anche la crisi nella regione. “E’ un dovere” ampliare la portata delle sanzioni contro l’Iran, ha sottolineato il presidente francese Emmanuel Macron dalla capitale del Belgio.

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